30/06/14 – Egitto – Sisi, lo stato vendicherà vittime attentati

di AFRICA

 

Il primo anniversario delle manifestazioni che in Egitto portarono alla caduta del presidente islamista Mohamed Morsi sono state segnate da quattro ordigni piazzati davanti al palazzo presidenziale del Cairo: nel tentativo di disinnescarli, due ufficiali del corpo degli artificieri sono rimasti uccisi e almeno altri 11 loro colleghi sono stati feriti. Le due esplosioni, che fanno seguito ad altri attentati dinamitardi compiuti la settimana scorsa, hanno alzato il livello della tensione. In questo clima il nuovo presidente Abdel Fattah al Sisi, in un discorso televisivo in cui ha sottolineato che un anno fa i militari appoggiati dal popolo hanno “raddrizzare” il Paese minacciato dai Fratelli musulmani di Morsi, ha promesso che lo “Stato vendichera’ i martiri” in maniera “giusta e rapida”. Le vittime sono un colonnello e un maggiore degli artificieri che stavano disinnescando due ordigni piazzati a 50 metri l’uno dall’altro davanti al palazzo presidenziale Etehadiya, dove Sisi lavora, nel quartiere nord-orientale della capitale. Tra i feriti, che secondo il ministero della salute sono 13, spicca un generale capo del dipartimento degli artificieri (descritto in uno “stato critico”) e un capitano. Una terza bomba e’ stata disinnescata e una quarta, secondo fonti della sicurezza, e’ esplosa senza causare vittime. Controlli di bonifica sono stati condotti anche nella distante piazza Tahrir, il luogo simbolo di tutte le manifestazioni al Cairo che e’ stata a lungo chiusa al traffico. Del resto appena sabato scorso una bomba ad alto potenziale piazzata in una centrale telefonica in costruzione all’estrema periferia del Cairo aveva ucciso una bambina con la madre, le prime vittime civili degli ultimi quattro mesi. Mercoledi’ ordigni esplosi in cinque stazioni della metropolitana e davanti ad un tribunale della capitale avevano causato almeno sei feriti. Mancano rivendicazioni, ma avvisaglie di ordigni attorno al palazzo presidenziale erano contenute in un recente messaggio di un noto gruppo terroristico egiziano, “Ajnad Misr” (i “Soldati dell’Egitto”) che hanno ricevuto l’avallo dell’Isis, la formazione che sta conquistando l’Iraq. Nel promettere una rapida punizione dei responsabili del sangue dei “martiri”, il nuovo presidente ha ribadito il senso dell’anniversario delle oceaniche manifestazioni del 30 giugno 2013 che, tre giorni piu’ tardi, portarono all’arresto-deposizione di Morsi da parte dei militari all’epoca guidati dallo stesso Sisi in veste di capo di Stato maggiore: e’ stata la “gloriosa rivoluzione che ha raddrizzato il cammino” dell’Egitto e in cui l’esercito, “sostenuto dal suo popolo”, e’ venuto incontro “aspirazioni” degli egiziani. Nessun cenno, da parte del presidente, alle centinaia di vittime mietute in agosto dai violenti sgomberi dei (peraltro armati e violenti) raduni di protesta dei Fratelli musulmani scalzati dal potere: la cifra ufficiale e’ di circa 700 morti ma la stima avallata da Amnesty international e’ 1.400. – AnsaMed

 

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