30/07/13 – Egitto – Ashton: Morsi sta bene, Paese sia unito per guardare avanti

di AFRICA

Mohammed Morsi sta bene, “ha accesso ai giornali e televisioni”, “abbiamo potuto parlare della situazione” e “della necessità di guardare avanti”. Così l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton, ha descritto l’incontro di due ore avuto ieri sera con il presidente deposto dell’Egitto, che si trova in custodia delle autorità in una località sconosciuta dal giorno del colpo di Stato, il 3 luglio scorso. Segreto è rimasto anche il luogo del colloquio. Il portavoce dell’Ue Michael Mann ha fatto sapere che i funzionari dell’Unione hanno avuto fiducia nel fatto che autorità egiziane garantissero che Ashton arrivasse a destinazione “in sicurezza e tornasse in sicurezza” e “tutto è andato bene”.

Ashton: confronto amichevole. La discussione è stata “amichevole, aperta e molto onesta”, ha spiegato la rappresentante dell’Ue dopo la visita, aggiungendo di aver fatto a Morsi “i migliori auguri del popolo di qui e lui ha chiesto che fossero ricambiati”. “Naturalmente, mi sono assicurata che la sua famiglia sapesse che sta bene”, ha aggiunto ancora Ashton, sottolineando: “Sono qui per scoprire dove possa esserci terreno comune, dove possano esserci misure di costruzione della fiducia che possano aiutare tutti ad andare avanti”.

Maratona di incontri. Nel corso della sua visita al Cairo, la numero uno della diplomazia europea ha avuto modo di incontrare tutte le parti protagoniste degli eventi degli ultimi mesi in Egitto. Tra le figure con cui ha potuto confrontarsi, il ministro della Difesa e capo dell’esercito, generale Abdel-Fattah el-Sissi, il ministro degli Esteri Nabil Fahmy, il presidente ad interim, Adly Mansour, i rappresentanti del partito islamico al-Nour e del gruppo di opposizione Tamarod, così come il vice presidente ad interim Mohammed ElBaradei. “Il mio messaggio” a tutte le parti, ha detto Ashton proprio dopo aver parlato con ElBaradei, “è lo stesso: questo grande Paese ha bisogno di andare avanti pacificamente, ogni violenza deve fermarsi, la gente ha bisogno di unirsi per trovare la strada del futuro insieme. Solo un processo inclusivo funzionerà e, anche se riconosco che questa è una sfida, è veramente importante iniziare ora. Ci saranno persone qui che continueranno i tentativi e io tornerò per fornire un servizio. Tuttavia, la verità è che sono i leader di questo Paese a dover prendere la giusta decisione e andare avanti”.

Elbaradei: serve dialogo, ma Morsi ha fallito. Dal canto suo ElBaradei ha ribadito come la “immediata priorità, condivisa con Lady Ashton, è fermare la violenza in tutte le sue forme e modalità e provare ogni via possibile per trovare una soluzione pacifica. Spero molto che i Fratelli musulmani, i salafiti, i liberali, tutti gli egiziani facciano parte di quel processo”. “Morsi ha fallito”, ha aggiunto ElBaradei, sottolineando però che, una volta che le violenze saranno finite e il dialogo avrà avuto inizio, tutte le opzioni saranno sul tavolo. Il vice presidente ha quindi descritto la deposizione di Morsi come una “correzione” alla strada che l’Egitto ha preso dopo la caduta di Hosni Mubarak.

Partiti islamici: rilasciare leader Fratelli musulmani. Dopo la visita di Ashton hanno fatto sentire la propria voce anche i rappresentanti dei partiti islamici che sono tornati a chiedere al governo ad interim di rilasciare i leader dei Fratelli musulmani arrestati nelle settimane successive al golpe, porre fine alle repressioni delle proteste dei sostenitori di Morsi e rinunciare alla campagna lanciata contro gli islamisti nei media. “Per creare l’atmosfera adatta, chi è al potere deve inviare messaggi rassicuranti”, ha affermato Mohammed Mahsoub del partito islamico Wasat, alleato dei Fratelli musulmani. Ieri due leader della fazione sono stati arrestati per sospetto di incitamento alle violenze. Qualsiasi soluzione, ha aggiunto Mahsoub, deve “basarsi sulla Costituzione”. – LaPresse/AP

 

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