Sono stati mossi i primi passi per trasformare, entro 24 mesi, la zona della città costiera di Mombasa una zona di libero scambio, la prima dell’Africa Sub-Sahariana.
Ad annunciarlo è stato il governo del Kenya, che ha spiegato come “lo sviluppo di una zona di libero scambio, attrarrà attività industriali e commerciali, trasformando il paese in un centro del commercio internazionale per la regione dell’Africa Orientale”.
Nel rendere noto il progetto, il segretario del gabinetto dell’Industrializzazione e dello Sviluppo delle Imprese, Adan Mohamed, ha precisato che uno studio di fattibilità stabilirà un piano d’azione che porterà alla realizzazione di una zona di libero scambio, come descritto nel piano di sviluppo nazionale (Vision 2030).
Il Kenya ha già ha assegnato 3.400 km quadrati del suo territorio per lo sviluppo di zone di libero scambio.
Queste terre, che costituiscono circa il 0,58% della superficie totale del paese sono situati in tre regioni: la città di Kisumu, sulle rive di un lago, e le zone costiere di Lamu e Mombasa.
Il governo ha detto l’anno scorso di aver individuato, delimitato e messo in sicurezza i terreni scelti, aspettando solo che venisse completato il piano generale per le zone di libero scambio.
Secondo le informazioni note, il lotto di terra più importante si trova proprio a Mombasa e si estende per 2.000 chilometri quadrati, mentre gli appezzamenti di Lamu e Kisumu coprono ognuno 700 chilometri quadrati. La futura Zona di Libero Scambio di Mombasa dovrebbe facilitare l’importazione di materie prime e l’esportazione di prodotti finiti.
Sulla base dei piani finora resi noti, l’area dovrà comprendere anche una zona agro-industriale, nella quale saranno realizzate varie attività come la realizzazione di fertilizzanti, tè e caffè, e un impianto di trasformazione di carne e pesce che stimoli la pesca d’altura.
Il governo ha pubblicato Venerdì scorso una richiesta di manifestazione di interesse riservato alle aziende che potranno offrire la consulenza necessaria per realizzare un dettagliato studio di fattibilità per il progetto. – InfoAfrica