Si è conclusa da poche ore, alle 6.59 di questa mattina, la campagna elettorale per il voto di domani con gli ultimi comizi del presidente uscente Robert Mugabe e del primo ministro Morgan Tsvangirai. Ma alla vigilia dello scrutinio hanno espresso “grave preoccupazione” per le condizioni di organizzazione del voto gli osservatori delle Comunità di sviluppo dell’Africa australe (Sadc). “Il registro elettorale non è stato ancora pubblicato eppure si tratta del documento più importante” ha detto Bernard Membe, il ministro degli Esteri della Tanzania a capo della missione della Sadc, aggiungendo che “non è documento top secret: va reso disponibile in modo che la gente possa verificare il proprio nome e sapere il luogo dove andare a votare”.
Con toni più duri il Movimento per il cambiamento democratico del primo ministro Tsvangirai (Mdc-T) ha annunciato un’azione legale contro la Commissione elettorale dello Zimbabwe (Zec) per ottenere una copia delle liste degli aventi diritto. “A meno di un giorno dal voto nessun partito politico in Zimbabwe, eccezione fatta forse dello Zanu-Pf, ha una copia del registro finale degli elettori. I nostri avvocati hanno avviato un’azione legale” ha dichiarato il segretario generale dell’Mdc-T, il ministro delle Finanze uscente Tendai Biti. Il mese scorso l’organizzazione non governativa ‘Research and Advocacy Unit aveva denunciato il fatto che il registro includesse un milione di persone decedute o stabilite all’estero così come 100.000 cittadini di più di 100 anni di età. L’Mdc-T sospetta che questi “elettori fantasma” possano essere utilizzati a favore di Mugabe e ne chiedono la soppressione dai registri.
Durante l’ultimo comizio elettorale tenuto ad Harare in presenza di 30.000 persone, Tsvangirai si è detto “certo della vittoria” di fronte all’89enne Mugabe, al potere da 33 anni, invitandolo a “ritirarsi e a godersi la pensione nella pace e nel confort della regione di origine”. Con un cartello rosso in mano con lo slogan “89…90 Game over” (Il gioco è finito), i sostenitori del primo ministro hanno acclamato il leader politico di opposizione sulla simbolica piazza della Libertà, luogo delle violenze elettorali del 2008 ai danni dei membri dell’Mdc. “E’ una scelta tra un passato oscuro e un futuro migliore, tra la regressione e la ripresa, tra l’autoritarismo e un governo democratico” ha insistito il 61enne Tsvangirai, secondo cui si tratta “non solo di una scelta politica ma anche generazionale”.
Dal canto suo la presidente della Zec Rita Makarau ha assicurato che l’organismo elettorale “è pronto per domani con le schede di voto, il registro degli aventi diritto e altro materiale elettorale consegnati in tutte le province”. Domani, a partire dalle 7 (ora locale) circa 6,4 milioni di elettori sono attesi alle urne in 9735 seggi in cui lo scrutinio sarà monitorato da più di 11.700 osservatori. Il voto del 31 luglio segnerà la fine del governo di unità nazionale nato dall’esigenza di superare la crisi elettorale e le violenze di cinque anni fa. – Misna