La moschea “gay friendly” di Citta’ del Capo non chiudera’ nonostante le minacce di morte dei jihadisti. Ad assicurarlo e’ l’uomo che ha aperto l’istituzione religiosa, Taj Hargey, docente musulmano desideroso di dar vita a un luogo di culto aperto per la prima volta anche alle donne e agli omosessuali, con la possibilita’ anche per le donne di guidare le preghiere, anche questa anteprima assoluta. “Abbiamo ricevuto minacce di morte, ci hanno detto che saremmo stati castrati, decapitati, e altre cose di questo genere – ha detto Hargey in un’intervista all’AGI -, hanno tentato di spaventarci” ha aggiunto il professore facendo riferimento alle fasce piu’ oltranziste dell’islamismo e alle recenti decapitazioni compiute dall’Isis.
“Mi hanno detto che ero un traditore, che ero contro l’Islam.
Tutte cose non vere”. Dai primi giorni dell’apertura della moschea Hargey ha ricevuto minacce soprattutto da parte dei membri piu’ conservatori della societa’ musulmana in Sudafrica.
Una manifestazione di oppositori ha segnato l’apertura del luogo di culto e pochi giorni dopo il comune di Citta’ del capo aveva fato chiudere la moschea con la scusa che non c’erano sufficienti parcheggi. Agi