Almeno 60 persone sono state arrestate per aver partecipato a disordini scoppiati durante proteste dei sostenitori dei Fratelli musulmani in diverse parti dell’Egitto. Lo ha fatto sapere un portavoce del ministero dell’Interno egiziano, Sayyed Shafiq. I manifestanti sono scesi in strada sfidando una nuova legge che regolamenta le proteste, criticata dalla comunità internazionale e da gruppi pro democratici. A Giza poliziotti hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere i sostenitori del presidente deposto Mohammed Morsi, mentre dimostranti hanno dato fuoco a pneumatici. Residenti anti islamici si sono uniti alle forze di sicurezza, inseguendo gli attivisti della Fratellanza in strade laterali e lanciando contro di loro pietre e bottiglie di vetro. In un quartiere orientale del Cairo agenti hanno usato idranti e gas lacrimogeni contro manifestanti che si erano radunati vicino a un palazzo presidenziale. Disordini sono scoppiati anche nelle città di Alessandria e Suez.
Attivisti laici non hanno tenuto manifestazioni per evitare di essere associati con i Fratelli musulmani, in parte perché credono che Morsi fosse tanto antidemocratico quanto l’attuale governo appoggiato dai militari. “Venerdì è il giorno della Fratellanza”, ha commentato Mohammed Adel, un leader del gruppo di attivisti 6 aprile, aggiungendo: “Anche se condividessimo la stessa causa, non protesteremmo con loro”. Le tensioni arrivano il giorno prima che la commissione incaricata di modificare la Costituzione dovrebbe votare la bozza finale della Carta. La proposta sarà poi sottoposta a un referendum nazionale, che si terrà probabilmente a gennaio.
La questione della Costituzione è destinata ad aggravare ulteriormente la crisi politica nel Paese. I sostenitori della Fratellanza hanno condannato l’intero processo mirato a modificare la Costituzione, stilata nel periodo della presidenza di Morsi, e molto probabilmente organizzeranno proteste contro la nuova bozza. Attivisti laici potrebbero a loro volta convocare manifestazioni contro gli articoli che aumentano i poteri del presidente e dell’esercito. – LaPresse/AP