Un tributo, anzi una dichiarazione di gratitudine: “Alle donne della classe lavoratrice, che rendono possibile la nostra vita quotidiana”. S’intitola ‘La signora delle signore’ l’ultima opera di Keizer, misterioso street artist egiziano, diventato famoso durante la rivolta anti-Mubarak nel 2011. Di lui, pseudonimo a parte, non si sa praticamente nulla.
Secondo informazioni frammentarie si tratterebbe di un uomo, sulla trentina, che lavora protetto da un cappuccio durante le ore notturne. Ma i suoi gaffiti tappezzano Il Cairo e sono ormai chiaramente riconosciuti dagli abitanti della città. Immagini provocatorie – celebre la Biancaneve col mitra – e formiche giganti, accompagnate da scritte in arabo, ma soprattutto in inglese “per parlare all’élite del Paese”, come ha spiegato in alcune interviste l’artista, che lavora con stencil (mascherine intagliate) e bombolette spray.
La ‘Signora delle signore’ raffigura una donna in abito tradizionale che sostiene sulla propria testa un grattacielo, simbolo della città, dello sviluppo, del futuro. L’artista di strada, che diffonde il proprio lavoro anche via social network, ha postato due giorni fa una foto del graffito sul proprio profilo Facebook, spiegando che lo dedica “alle madri, bawabas, donne delle pulizie, cuoche, contadine, infermiere, cameriere, fruttivendole e a tutte quelle come loro, meravigliose e instancabili lavoratrici”. Un riconoscimento particolarmente prezioso in Egitto: il quale, secondo uno studio pubblicato a novembre dalla Fondazione Thomson Reuters, è ‘il Paese peggiore in cui essere donna nel mondo arabo’. Un primato pessimo, dovuto all’alto numero di abusi di diritto, violenze sessuali e mutilazioni genitali riscontrato. Centinaia di fan hanno condiviso il post di Keizer su Facebook e cliccato su ‘Mi piace’; qualcun altro ne ha sottolineato la portata provocatoria. C’è chi, semplicemente, ha commentato: “Bella. E scometto che è anche una Mamma”. (ANSAmed)