Alla vigilia di Natale Sua Ecc. Mons. Dieudonné Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, si è recato nei campi d’accoglienza degli ex guerriglieri Seleka nei pressi della capitale della Repubblica Centrafricana.
La delegazione guidata dall’Arcivescovo ha portato aiuti alimentari, sapone e vestiti per i bambini alle centinaia di ex combattenti radunati con le loro famiglie in tre campi nei pressi della città. “Durante due ore, ho ascoltato le loro lamentele, perché hanno più volte ribadito che nessuno va a trovarli” ha detto Mons. Nzapalainga. “Prendo su di me le loro rivendicazioni, la loro aggressività, in un clima caloroso. È per fare cadere le maschere, perché si possa guardarli non come selvaggi ma come esseri umani” ha concluso l’Arcivescovo, che già a novembre si era recato in un campo d’accoglienza dei Seleka (vedi Fides 25/11/2014), per poi recarsi anche a visitare i campi degli anti-balaka.
Il Centrafrica sta a fatica uscendo dalla guerra civile seguita alla presa del potere degli ex ribelli Seleka, alla quale ha fatto seguito la ribellione delle milizie anti-balaka. Il conflitto tra le due sigle è stato spesso presentato come scontro “religioso” tra “musulmani” Seleka e i “cristiani” anti-balaka (vedi Fides 27/1/2014). Un’interpretazione ritenuta limitata che nasconde invece una dimensione soprattutto politica, come riconosciuto dallo stesso Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon (vedi Fides 17/3/2014). – Ag. Fides