Si aggrava l’emergenza umanitaria nella Repubblica Centrafricana, e il contingente internazionale è troppo esiguo per far fronte a una ripresa della violenza soprattutto nelle zone interne del paese.
Al momento ci sono 5.500 soldati africani e 1.600 francesi, ed è stato appena autorizzato lo stanziamento di altri cinquecento europei, ma ci vorranno mesi.
“Qui, in questa piccola zona a ridosso dell’aeroporto, vivono quasi centomila persone, è difficile capire perché arrivino così pochi aiuti a questa gente”, lamenta la coordinatrice del campo profughi di M’poko. Anche nella capitale, il contingente internazionale fatica a mantenere l’ordine, i saccheggi e le rapine si susseguono e nemmeno i convogli umanitari possono essere in sicurezza.
Vista la situazione, chi non trova posto in un campo profughi lascia il Paese, come questo giovane musulmano che si dice costretto ad andare in Ciad. “Non conosco nessuno lì, ma so che mi accoglieranno bene”, dice.
Dopo un ricambio al vertice, la milizia Seleka ha effettuato diverse incursioni e saccheggi, cui hanno risposto gli anti-balaka, e l’afflusso di rifugiati verso la capitale è di nuovo aumentato. – Euronews