Nel Burkina Faso ormai in mano ai militari, la soluzione potrebbe ancora essere lontana: la folla festante scandiva il nome del generale Lougué, che è invece in stato di fermo. Ad assumere la presidenza è proprio il capo di Stato Maggiore dell’esercito, quel generale Traoré che la piazza non voleva, considerandolo troppo vicino al presidente.
Blaise Compaoré, alla guida del Paese da 27 anni, voleva ricandidarsi ancora. Ha dovuto dimettersi, dopo un ultimo tentativo di gestire almeno la fase di transizione.
È stato lo stesso generale Traoré a dar lettura del comunicato dell’esercito:
“Le forze armate nazionali prendono atto delle dimissioni del Presidente del Burkina Faso in data 31 ottobre 2014, e in conformità con le disposizioni costituzionali, nel constatare il vuoto di potere che si è venuto a creare e in considerazione dell’urgenza di salvaguardare la nazione decidono che il sottoscritto assume la carica di Capo dello Stato”.
I manifestanti avevano dato l’assalto al Parlamento, che si accingeva a votare la riforma costituzionale per consentire la ricandidatura di Compaoré. Alcuni manifestanti hanno anche circondato il quartier generale delle Forze Armate, proprio per chiedere le dimissioni del Capo di Stato Maggiore, prima che assumesse la carica di Presidente. – Euronews