Cinque agenti di polizia, due gendarmi e due guardie nazionali hanno perso la vita in un triplo attacco simultaneo registrato ieri nella regione di Tillabéri (ovest), nei pressi del confine col Mali: il bilancio è stato diffuso dai ministeri dell’Interno e della Difesa con un comunicato congiunto. Nell’assalto, attribuito a “elementi terroristici” non meglio identificati, quattro membri delle forze di sicurezza sono stati feriti e altri tre risultano dispersi.
Uno degli attacchi – che per ora non sono stati rivendicati – ha coinvolto il carcere di Ouallam, 100 km a nord di Niamey, dal quale “diversi prigionieri sono riusciti a scappare”, per lo più indipendentisti tuareg. Gli altri due bersagli degli assalitori sono stati una pattuglia militare a Bani Bangou e il posto di sicurezza del campo di profughi maliani a Mangaizé.
Testimoni locali citati dalla stampa nigerina hanno riferito in almeno due casi di “uomini pesantemente armati in sella a motociclette o a bordo di veicoli”, successivamente scappati in direzione del vicino Mali.
Il Niger è in prima linea nella situazione di grande instabilità nel paese confinante, dov’è impegnato militarmente nell’ambito della missione di mantenimento di pace dell’Onu (Minusma). Lo scorso 3 ottobre nove caschi blu di Niamey sono rimasti uccisi a Gao, nel nord del Mali, in un attacco rivendicato dal Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale (Mujao). Inoltre il Niger ospita sul proprio territorio decine di migliaia di profughi maliani scappati dalla crisi armata durata 18 mesi nelle regioni settentrionali dell’Azawad.
In un contesto di rinnovata instabilità nel Sahel, diversi paesi occidentali stanno riorganizzando il proprio dispositivo militare nella regione, tra cui la Francia con la sua operazione Barkane, lanciata lo scorso agosto. Pochi giorni fa il ministero della Difesa francese ha riferito di aver ottenuto l’autorizzazione del governo di Niamey ad istallare una “base temporanea avanzata” a Madama, nel nord-est, per “intensificare le operazioni nel vicino Mali e lottare contro la recrudescenza di elementi jihadisti”, in particolare lungo la rotta tra il sud libico e il nord maliano attraverso il territorio nigerino. – Misna