Dopo le accuse di evasione, la revisione delle royalties. Un nuovo aspetto si aggiunge alla disputa tra il governo dello Zambia e le compagnie minerarie multinazionali che operano nel Paese e minacciano di sospendere alcune attività se il governo non cambierà le sue politiche fiscali.
A prendere posizione contro l’aumento delle tasse sulle operazioni estrattive – che il parlamento prevede di approvare da gennaio 2015 – è stata la compagnia canadese Barrick Gold, rendendo noto che potrebbe chiudere la propria miniera di rame di Lumwana, nel distretto di Solwezi della North Western Province. Il provvedimento, ricorda un comunicato dell’azienda citato dallo ‘Zambia Reports’, avrebbe come “conseguenza più probabile una sospensione delle operazioni che lascerebbe migliaia di abitanti del posto senza lavoro”. Barrick contesta in particolare il fatto che ad essere tassati nel nuovo regime fiscale non saranno i profitti ma la produzione complessiva. L’azienda canadese, che attualmente paga circa 45 milioni di dollari di tasse dovrebbe così destinarne allo stato circa 150.
L’aumento delle royalties è stato annunciato dal ministro delle Finanze Alexander Chikwanda all’inizio di ottobre, durante la presentazione del budget e dovrebbe portare le aliquote all’8% (rispetto al precedente 6%) per le operazioni di estrazione nel sottosuolo e al 20% per quelle a cielo aperto. Sarà però abolita la tassa del 30% sui profitti delle imprese, attualmente in vigore. – Misna