1994. Iniziano cento giorni di massacri, in gran parte all’arma bianca, dopo l’abbattimento dell’aereo in cui muore il presidente Juvénal Habyarimana (con il presidente burundese Cyprien Ntaryamira). Il bilancio sarà di circa 800.000 morti fra Tutsi e Hutu moderati. La più devastante tragedia africana.
«Quando eravamo piccole, le mie sorelle e io, in Ruanda, la mamma ci ripeteva spesso: “Quando sarò morta, coprite il mio corpo con un pareo, nessuno deve vedere il corpo di una madre”. Mia madre è stata assassinata, come tutti i Tutsi di Nyamata, nell’aprile 1994; non ho potuto coprire il suo corpo, i suoi resti sono scomparsi. Questo libro è il sudario con cui non ho potuto vestire mia madre». (Scholastique Mukasonga, scampata al genocidio, scrittrice)