1866. Il decreto n. 3275 dell’Impero del Brasile stabilisce la liberazione degli schiavi disposti a difendere il Paese nella guerra contro il Paraguay.
«Il governo annunciò ai presidenti delle province una nova idea: risolvere il difficile problema dell’emancipazione dalla schiavitù in Brasile con l’acquisto di schiavi per la guerra. Il governo prometteva buoni prezzi e titoli nobiliari ai padroni che presentassero più liberti. Gli schiavi erano venduti all’asta e pagati con crediti dello Stato. Anche lo schiavo comprese che andare in guerra era la speranza di giorni migliori, di un pane meno amaro». (Marcelo Santos Rodrigues, storico brasiliano)