† 2001. Pseudonimo dello scrittore camerunese Alexandre Biyidi Awala, autore – tra le altre, numerose opere di narrativa e saggistica – del caustico romanzo anticoloniale Le Pauvre Christ de Bomba (1956; di Beti, Feltrinelli pubblicò nel 1958 Il re miracolato) e del pamphlet Main basse sur le Cameroun. Critico verso il potere che si affermò nel suo Paese con l’indipendenza nazionale, si vede costretto a 32 anni di esilio.
«Gli eroi di Mongo Beti falliscono tutti. Nutrono ambiziosi progetti che non arrivano a mettere in opera. Sono velleitari, inefficaci. Un’analisi delle condizioni della società coloniale inciterebbe volentieri a dare a questa inefficacia una spiegazione determinista. E il pessimismo dell’opera si collocherebbe allora nettamente nella logica del suo creatore, la cui visione del mondo qual è rivelata dai romanzi e articoli politici è abitualmente cupa e generalmente sfocia nella catastrofe». (Thomas Melone, critico letterario camerunese)