Si è trattato di un vero assalto. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, domenica 1° gennaio, almeno 800 migranti hanno cercato tutti insieme di scavalcare la barriera di recinzione che divide il Marocco dall’enclave spagnola di Ceuta. Le forze di polizia di Madrid e di Rabat sono riuscite a respingere la maggior parte di essi. Non si conosce il bilancio dei feriti tra i migranti (solo due sono stati autorizzati a entrare a Ceuta per cure). Tra i poliziotti si registrano cinque contusi spagnoli e 50 marocchini (alcuni gravi).
Da tempo le enclave di Ceuta e di Melilla sono una delle mete preferite dei migranti che provengono dall’Africa subsahariana e stazionano in Marocco. Chi riesce, infatti, a mettere piede in uno dei due territori, eredità del dominio coloniale spagnolo sul suolo marocchino, è come si trovasse automaticamente in Europa. Per proteggersi, la Spagna ha eretto una alta barriera metallica e ha predisposto un rigido sistema di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Nonostante ciò, periodicamente, i migranti, molti dei quali stazionano in campi improvvisati nei pressi del confine, prendono d’assalto la recinzione. Sabato è avvenuto un assalto in massa. Il ministero degli Interni marocchino ha riferito che 800 uomini hanno cercato di scavalcare la recinzione, ma che sono stati respinti. Chi si era arrampicato (le reti sono alte circa sei metri) è stato riportato a terra con le gru. «D’ora in poi – ha dichiarato il ministro in un comunicato – chi tenterà di saltare la recinzione sarà giudicato dalle autorità giudiziarie marocchine, che decreteranno la loro espulsione dal regno del Marocco o li condannerà a sanzioni pesanti».
Le organizzazioni che difendono i diritti umani hanno più volte accusato la Spagna di voler aggirare le procedure previste dalle norme internazionali ricacciando semplicemente i migranti verso il Marocco senza seguire le procedure.
Se a Ceuta e Melilla si assiste a un continuo tentativo di ingresso da parte dei migranti (l’ultimo si era registrato a dicembre), la Libia è il punto di partenza preferito dai migranti africani, molti dei quali provengono da Paesi subsahariani, che tentano la traversata verso l’Italia con i barconi. Il 2016 è stato l’anno più letale di sempre per i migranti nel Mediterraneo: quasi cinquemila sono morti, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.