«Il Parlamento è riunito per confermare quello che il Governo ha già annunciato, ovvero il rigetto della missione dell’Unione Africana in Burundi. Si tratta quindi solo di una copertura formale a una decisione già presa», dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bujumbura, dove il Parlamento è riunito in sessione straordinaria per decidere se accettare o meno la Missione africana di prevenzione e di protezione in Burundi (Maprobu) che il Consiglio della Pace dell’Unione Africana ha deciso di inviare per porre fine alle violenze che da aprile insanguinano il Paese.
«Pensiamo che la missione africana verrà comunque inviata, perché un piccolo Paese come il Burundi non può sfidare da solo l’Unione Africana. Quest’ultima, dopo aver preso un impegno simile, non può tirarsi indietro perché ne andrebbe della sua credibilità», affermano le fonti.
La crisi burundese è nata a seguito della candidatura, ad aprile, del Presidente Pierre Nkurunziza per un terzo mandato presidenziale in violazione della Costituzione e degli Accordi di pace di Arusha. Da allora le violenze si susseguono nel Paese, anche per la presenza di formazioni armate ribelli mentre, come riferiscono le fonti di Fides, «ogni giorno si trovano per le strade i cadaveri di oppositori uccisi in esecuzioni extragiudiziare».
(22/12/2015 Fonte: Fides)
Burundi – Anche il Parlamento vero il no alla missione Ua
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