Inkosi Kachindamoto è un’anziana leader tribale (nella foto a sinistra). Il suo nome è salito alla ribalta (fino a essere citata dalla Bbc come una delle protagoniste del 2015 in Africa) grazie al fatto che ha annullato 330 matrimoni tribali di bambini e bambine nel distretto di Dedza, nella regione centrale del Malawi. L’anziana leader ha preso una decisione controcorrente con l’obiettivo di incoraggiare questi giovani a tornare a scuola e a continuare a vivere un’infanzia sana.
Il matrimonio precoce e la gravidanza rimangono le principali cause di abbandono scolastico. Lasciando la scuola, i giovani non hanno la possibilità di trovare un lavoro e sono esposti a varie forme di violenza. Quello dei matrimoni precoci non è un problema solo del Malawi. Secondo Human Rights Watch, il matrimonio infantile riguarda il 40% delle bambine nell’Africa subsahariana. La povertà è uno dei principali motivi per cui le famiglie scelgono di cedere le bambine. Almeno 20 Paesi africani permettono che queste possano sposarsi prima dei 18 anni, con leggi che prevedono eccezioni in caso di consenso dei genitori.
In Malawi, però, la legge consente i matrimoni civili solo alle persone maggiorenni. Molte famiglie allora ricorrono ai riti tradizionali per sposare i loro figli. Da qui il gesto rivoluzionario di Inkosi Kachindamoto che, essendo un capo tradizionale, ha il potere di sciogliere questi tipi di matrimoni spezzando le pratiche culturali e religiose che hanno permesso i matrimoni di bambini.
«Non voglio che i giovani si sposino prima del tempo – ha detto Kachindamoto -. Devono andare a scuola […] nessun bambino dovrebbe essere lasciato a casa a far nulla o costretto a fare le faccende domestiche. L’istruzione offre loro un futuro».