Una “guida” alla Nigeria scritta dopo mesi di viaggi e di incontri, scritta da un’autrice che in Nigeria ci è nata per poi andare a vivere, ancora bambina, in Inghilterra: il padre voleva assicurare una buona istruzione ai figli. Sempre da ragazzina è poi tornata annualmente nel suo Paese natale a trascorrere le vacanze, perché quella, dicevano i genitori, era «casa». Vacanze faticose e scomode, che lei aveva sempre vissuto come una punizione. L’ultima volta, ormai adulta, vi si era recata nel 2005, per il funerale del padre, impiccato dieci anni prima. Sì, Ken Saro-Wiwa, l’eroe ambientalista di cui Noo nel libro rivela alcuni aspetti intimi. Per esempio il fatto che la sua viva preoccupazione per l’educazione dei figli non andasse di pari passo con le dimostrazioni di affetto che ci si attende da un papà.
Per aver subìto quelle vacanze d’infanzia ed essere in fretta diventata occidentale dentro, è con sentimenti contrastanti che Noo si appresta al suo primo, vero viaggio di scoperta della Nigeria. E non nasconde tutte le difficoltà, psicologiche e pratiche, a identificarsi in quella che è la sua terra natale. A cominciare dal jagga jagga, il “casino” tipico di Lagos. Con il passare del tempo e sul filo degli spostamenti, un poco per volta si adegua. Finché a Calabar, «l’unica città in cui la Nigeria possa presentarsi al mondo senza vergognarsi», quando un okada, il conduttore di un mototaxi, le ingiunge per la seconda volta di mettersi il casco, si rende conto che «mi erano bastati due mesi in Nigeria per arrendermi alla cultura della trasgressione».
La storia arriverà a concludersi con l’innamoramento finale dell’autrice per la sua terra natia? Non andiamo certo ad anticipare il finale. Quel che è certo è che la corruzione e l’entusiasmo per il «paranormale» (l’onnipresente religiosità, che lei vede come fatalismo) non la sedurranno mai: «Sospetto che affidarsi a Dio per cambiare la realtà materiale finirà con l’ostacolare la Nigeria ancor più della corruzione».
L’ultima parola del libro è jagga jagga. E come non ricordare i versi di amore e rabbia del padre? «C’è sempre la stessa confusione/ Dal mattino alla notte un sacco di casino/ È così che loro tutti urlano/ La Nigeria è rovinata/ La Nigeria è rovinata».
66thand2nd, 2015, pp. 333, € 18,00