In Egitto un giovane di 15 anni è rimasto ucciso in scontri tra sostenitori dell’ex presidente Mohammed Morsi e forze dell’ordine, nella città di Beni Suef. Lo ha reso noto il responsabile dell’ospedale locale, Hamdi Mostafa, aggiungendo che altre tre persone sono rimaste ferite. Il quindicenne è stato ucciso fuori dall’università della città. Anche nel resto del Paese si sono verificate manifestazioni e scontri.
Diverse centinaia di studenti dell’università Al-Azhar al Cairo e della sua sede nella provincia di Assiut si sono radunati per manifestare. In entrambi i luoghi la polizia ha sparato gas lacrimogeni per impedire agli studenti di recarsi nelle strade. La protesta è arrivata dopo che una coalizione guidata dai Fratelli musulmani ha convocato dimostrazioni per il resto di marzo. Le manifestazioni si sono tenute anche in altri campus universitari al Cairo e altrove. A Beni Suef i sostenitori dei Fratelli musulmani si sono scontrati con le forze di sicurezza sui binari del treno in un apparente tentativo di interrompere il traffico, secondo quanto riferito dalla polizia. In un comunicato delle forze dell’ordine si legge che sono stati sparati gas lacrimogenti per disperdere la folla e sono state arrestate 12 persone. Al Cairo centinaia di studenti dall’università del Cairo sono usciti dal campus e si sono scontrati con le forze di sicurezza schierate all’esterno. “Abbiamo martiri e detenuti. Dobbiamo rendere loro giustizia e liberare i prigionieri. Dobbiamo far cadere questo colpo di Stato”, ha detto Khadiga el-Kholy, studentessa di 20 anni dell’università del Cairo. “Tutte queste violazioni sono dovute alla legge militare. Non lo accetteremo”, ha aggiunto. – LaPresse/AP