«Panama Papers», i primi nomi africani

di Enrico Casale
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panama papersC’è anche molta Africa nei «Panama Papers», i documenti diffusi su un network di 214mila società di comodo basate a Panama presso lo studio legale Mossack Fonseca, che sono emersi da un’inchiesta dell’Icij, il consorzio internazionale dei giornalisti investigativi del quale fa parte anche il settimanale italiano «L’Espresso». I primi nomi rivelati sono tutti di persone con cariche importanti nei relativi Paesi.

Tra gli ex leader c’è Ahmed al-Mirghani (1941-2008), politico sudanese e Presidente del Sudan; James Ibori, ex Governatore del Delta State in Nigeria; Emmanuel Ndahiro, ex capo dell’intelligence ruandese; Attan Shansonga, ex ambasciatore dello Zambia negli Usa. Tra i politici in carica e uomini pubblici ci sono: Abdeslam Bouchouareb, potente ministro dell’Industria e delle miniere in Algeria; José Maria Botelho de Vasconcelos, ministro del Petrolio dell’Angola; Ian Kirby, Presidente della Corte d’Appello del Botswana; Jaynet Désirée Kabila Kyungu, parlamentare della R. D. Congo e sorella gemella del Presidente Joseph; Kalpana Rawal, Deputy Chief Justice della Corte suprema del Kenya.

Ci sono anche parenti di politici illustri come Alaa Mubarak, figlio dell’ex Presidente egiziano Hosni Mubarak, John Addo Kufuor, figlio dell’ex presidente ghanese John Kufuor; Mamadie Touré, vedova dell’ex Presidente della Guinea Lansana Conté. Ma anche collaboratori come Mounir Majidi, segretaria personale del Re del Marocco Mohammed VI, Jean-Claude N’Da Ametchi, collaboratore dell’ex Presidente ivoriano Laurent Gbagbo.

Soldi tolti alla popolazione che vanno ad alimentare ricchezze personali. Ricchezze sporche.

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