Al via in Marocco la Marathon des Sables

di AFRICA
Al via in Marocco la Marathon des Sables

La Maratona delle Sabbie è considerata la più dura delle competizioni podistiche. Si corre ogni primavera in condizioni ambientali estreme, talvolta mortali. Ma resta il sogno di ogni atleta in cerca di imprese epiche

di Mohamed Chaouki

 

«Per sopravvivere sono stato costretto a bere la mia urina e a nutrirmi di radici, erbacce, bisce notturne e pipistrelli». Così parlava nel 1994 Mauro Prosperi, olimpionico di pentathlon, scampato per miracolo alla morte in occasione di una tappa della Marathon des Sables. Il podista romano si era perso nel Sahara marocchino durante una tempesta di sabbia. Per dieci giorni aveva girovagato solitario tra dune e pietraie arroventate dal sole. «Sentivo in lontananza gli elicotteri dei soccorsi», raccontò ai cronisti in seguito. «Per farmi vedere ho bruciato lo zaino, il sacco a pelo, ho messo anche delle scatolette di cibo sulle dune di sabbia in modo che si notasse il luccichio. Niente da fare: sembravo invisibile. Ero sfiduciato, mi sentivo spacciato, ma mi sono imposto di tenere i nervi saldi». Disidratato, dimagrito di 15 chili, Prosperi riuscì a salvarsi raggiungendo una carovana di nomadi. Nessuno sperava più di ritrovarlo in vita: le autorità marocchine avevano già consigliato ai familiari di avviare le pratiche di morte presunta. Una disavventura a lieto fine, la sua, che solo per una concomitanza di fattori favorevoli non si trasformò in tragedia.

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Credito foto: PIERRE VERDY/AFP

TRENT’ANNI DI STORIA

Ancora oggi, la Maratona delle Sabbie è considerata la più dura delle gare podistiche al mondo. Il primo a percorrerla – quando in verità ancora non esisteva – fu nel 1984 il francese Patrick Bauer, 28 anni, organizzatore di concerti. Si era messo in testa di compiere un’impresa mai tentata prima dall’uomo: attraversare a piedi, di corsa, 350 km di lande inabitate nel deserto marocchino, senza far tappa in alcuna oasi, potendo contare solo su uno zaino di 35 kg che conteneva cibo e acqua. La sua traversata, portata a termine con successo in 12 giorni, suggerì il tracciato che due anni dopo avrebbero percorso 23 podistici di varie nazionalità: i pionieri della Marathon des Sables.

Sono passati trent’anni e la formula della corsa non è granché cambiata: la maratona si svolge nel Sahara marocchino, in condizioni ambientali estreme (le temperature sfiorano i 50 gradi durante il giorno per poi precipitare di notte quasi a zero), su una distanza di 243 chilometri. Dura circa una settimana e prevede un solo giorno di riposo. I corridori, per regolamento, devono provvedere alla propria completa autosufficienza alimentare portando il cibo in uno zaino sulle proprie spalle (l’acqua viene rifornita ogni 10 chilometri, la razione personale giornaliera è di nove litri). Benché la partecipazione sia vietata ai dilettanti, nella storia della corsa non sono mancati incidenti mortali (nel 2007 due partecipanti ci hanno rimesso la vita). Ma la Maratona delle Sabbie rimane un richiamo irrefrenabile per corridori provenienti da ogni parte del mondo.

L’edizione di quest’anno si svolge dall’8 al 18 di aprile. Come sempre, ai nastri di partenza si presenteranno in un migliaio di atleti, reduci da mesi di allenamenti massacranti. I maratoneti marocchini, temprati dal deserto, sono favoriti per la vittoria finale.

Info: www.marathondessables.com

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