09/04/14 – Centrafrica – Power: Più sostegno a soldati africani e francesi

di AFRICA

 

L’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu, Samantha Power, ha chiesto più sostegno per i soldati africani e francesi in Repubblica Centrafricana, alla vigilia del voto dell’Onu per creare una missione di peacekeeping. Power, che si è recata in visita per la seconda volta a Bangui da quando sono scoppiate le violenze settarie lo scorso dicembre, ha detto che la missione africana di peacekeeping adesso sta lavorando per colmare il vuoto lasciato dal vicino Ciad, che la scorsa settimana ha cominciato a ritirare i suoi 850 soldati, dopo le accuse secondo le quali i suoi militari avrebbero ucciso indiscriminatamente decine di civili disarmati. Power, che oggi ha incontrato gli alti ufficiali della missione di peacekeeping africana nota come Misca, ha detto che forze camerunensi e francesi verranno spostate nelle zone dove precedentemente erano di guardia i soldati del Ciad.

“Non c’è dubbio che abbiamo bisogno di raddoppiare i nostri sforzi, li stiamo facendo ogni giorno comunque”, ha detto Power ai giornalisti. “Ma questo aggiunge anche più urgenza al compito di schierare più soldati e più polizia rapidamente, per colmare questi vuoti che esistono davvero”, ha aggiunto. Le violenze sono esplose nel Paese a dicembre, mentre saliva il risentimento contro il governo ribelle musulmano che aveva preso il potere nel marzo 2013. Il leader ribelle diventato presidente ha avuto uno scarso controllo sulle sue forze, che sono state ritenute responsabili di stupri, torture e uccisioni di civili, soprattutto tra i membri della maggioranza cristiana del Paese. Caduto il governo a gennaio, i combattenti delle milizie cristiane hanno cominciato ad attaccare i civili musulmani come rappresaglia, provocando la fuga di decine di migliaia di persone dal Paese e un numero imprecisato di morti.

I peacekeepers africani hanno aiutato a proteggere ed evacuare molti civili in pericolo, anche se in alcuni casi sono rimasti in disparte mentre le folle uccidevano persone accusate di aver collaborato con i ribelli. Almeno 19mila musulmani sono ancora intrappolati e impossibilitati a fuggire, anche se ci sono state alcune esitazioni ad evacuarli, nel timore di facilitare quella che le Nazioni Unite hanno definito “pulizia etnica”. Power ha aggiunto che parte del problema è capire se le persone vogliono andare via o cercare di rimanere. “Quello che penso che le Nazioni Unite stiano cercando di fare è di assicurarsi che si proceda caso per caso, e non di avere una situazione dove chiunque voglia andare via in qualche modo si senta spinto a restare, semplicemente per mostrare che c’è ancora diversità in Repubblica Centrafricana”, ha detto Power.

“Dobbiamo fare quello che è giusto per queste persone, e Misca e i francesi e così via sono pronti a fare quello che le persone dicono loro di volere”, ha aggiunto. Prima di diventare una diplomatica, Power ha criticato la risposta degli Stati Uniti alle atrocità del passato. In un libro molto noto sull’argomento, Power ha chiesto: ‘Perché i leader americani che promettono “mai più” non riescono a fermare il genocidio?’. Oggi Power ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno già inviato 37 veicoli allo sforzo di peacekeeping e ne invieranno altri 200. – LaPresse/AP

 

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.