Almeno 17 milioni di donne e bambine in Africa ogni giorno vanno al pozzo per prendere l’acqua. Questa attività aumenta il rischio di abuso sessuale, malattie e abbandono scolastico. Lo afferma il primo studio effettuato per calcolare il numero di donne e bambini responsabili per la raccolta dell’acqua in Africa. Incrociando i dati dei database di Banca mondiale, Unicef e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, i ricercatori hanno scoperto che circa 3 milioni di bambini e 14 milioni di donne raccolgono l’acqua nell’Africa sub-sahariana. «Il numero di donne adulte che si occupano di questa mansione è stato uno shock per me – sostiene Jay Graham, autore dello studio -. Sapevo che sarebbe stato grande… ma non mi ero reso conto che sarebbe stato così alto».
Questa pratica quotidiana provoca danni muscolo-scheletrici, malattie ai tessuti molli e può causare artrite precoce. Inoltre, l’acqua raccolta nei pozzi può provocare malattie come la schistosomiasi, un’infezione causata da vermi parassiti che vivono in acqua dolce. In tutti i 24 Paesi presi in esame dall’indagine, la raccolta dell’acqua è compito più delle ragazze che non dei ragazzi. Spesso sono bambine che vengono sottratte agli studi per questa attività. Molte donne non possono lavorare e guadagnare a causa del tempo e dell’energia che serve per raccogliere l’acqua. Dal momento che spesso hanno bisogno di percorrere lunghe distanze per trovare acqua, donne e bambini sono poi a più alto rischio di abuso sessuale.
(01/06/2016 Fonte: Reuters)