Un bimbo sulle spalle, il gesto rivoluzionario del professor Kahi

di Enrico Casale
il professor Kahi con il piccolo sulle spalle

Un piccolo gesto, ma rivoluzionario. Un piccolo gesto, ma che ha assestato un gran colpo ai pregiudizi. Un piccolo gesto, ma di grande amore. È quello che ha fatto Honore Kahi, un professore che insegna all’Università Bouake, in Costa d’Avorio.
Era a lezione quando, tra i suoi studenti, ha visto una ragazza visibilmente imbarazzata. Legato alla schiena, la studentessa aveva il suo bambino. Quest’ultimo era irrequieto e piangeva. Lei, per non disturbare la spiegazione del professore, ha iniziato a uscire e a rientrare dall’aula. Dopo alcune volte di questo andirivieni, il professor Kahi, gentilmente, ha chiesto alla ragazza: «Posso aiutarla?». E lei: «Come potrebbe?». Il docente: «Prendo io il bambino, in modo che lei possa seguire correttamente la spiegazione». Detto e fatto. L’insegnante ha preso il piccolo, se lo è messo sulla schiena e lo stretto a sé con il tradizionale telo. Il bambino si è placato e si è addormentato. La lezione è così proseguita tranquilla.

il professor Kahi con il piccolo sulle spalle

Il professor Kahi con il piccolo sulle spalle

Gli altri studenti si sono messi a ridere e poi hanno iniziato a fotografare il professore con il bambino sulla schiena e a postare l’immagine sui social network. In breve lo scatto è diventato virale. I commenti erano tutti positivi: «Questo è un buon padre, questo è un vero uomo, un modello per tutti».

Intervistato dai grandi media internazionali, il professore Khali ha detto che il suo è stato un gesto di rottura nei confronti di un certo maschilismo che è molto diffuso in Costa d’Avorio. E poi, citando un amico filosofo ha detto: «Non è perché le cose sono difficili che non osiamo. È perché non osiamo che sono difficili. Nel nostro ambiente ci lasciamo scoraggiare troppo da ciò che pensano gli altri. Gli uomini sono in grado di fare certe cose, ma l’immagine del maschio imposta dalla società impedisce loro di farle». E questo, inoltre, porta all’emarginazione delle donne, soprattutto in campo educativo. Molte bambine non riescono ad accedere alla formazione primaria. La percentuali degli abbandoni scolastici tra le ragazze è superiore a quello dei ragazzi. «Le ragazze – ha concluso il professore – non dovrebbero farsi scoraggiare da ciò che la società vuole da loro, ma dovrebbero prendere in mano la loro vita e osare».

Un esempio, quello del professor Kahi che dovrebbe essere seguito anche da molti uomini europei.

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