15 anni fa, all’indomani della prima elezione a presidente dell’Algeria, Abdelaziz Bouteflika ostentava una forma fisica e mentale invidiabile. Oggi, alla vigilia delle presidenziali, dopo 3 mandati consecutivi e un ictus, che ufficialmente non l’ha lasciato strascichi, non è in grado letteralmente, né in senso figurato, di alzarsi dallo scranno presidenziale.
L’annuncio della sua candidatura per un 4°mandato, lo scorso 22 febbraio, ha sollevato i sentimenti più contrastanti. Le manifestazioni di protesta si sono moltiplicate. I problemi di salute del presidente, che oggi ha 77 anni, alimentano legittimi dubbi sulle sue capacità di dirigere il Paese.
Bouteflika non è in grado di condurre una campagna elettorale, 7 personalità politiche di spicco lo fanno per lui. Tra i quali, anche 3 ex premier che percorrono il Paese in lungo e in largo. Per molti Buteflika è sinonimo di stabilità.
“Rappresenta per noi la sicurezza. Sicurezza. Ci ha dato la stabilità ci ha dato la pace”. Per molti ancora Buteflika è il presidente della riconcilizione, il salvatore che è riuscito a far voltare pagina all’Algeria della guerra civile.
Un’eredità morale che ha il suo peso e che ha persuaso molti artisti a partecipare alla campagna elettorale al fianco del presidente. Per poi fare un passo indietro e dichiarare di essere stati imbrogliati. L’eredità o meglio dote di Buteflika resta in effetti controversa.
In Algeria, come in Francia e Tunisia, dove gli algerini hanno già iniziato a votare, le posizioni restano distanti . “Dov‘è? esiste veramente? -Pensa che non sia lui a prendere le decisioni? “È chiaro che non è lui, sono i generali che amministrano il Paese”. Opinione piuttosto diffusa. Come testimonia questa clip che riprende il successo dell’autore belga Stromae.
La stanchezza della gioventù algerina è cantata con ironia. Non si prospetta ancora una primavera algerina, secondo molti analisti. In molti però si augurano una stagione di cambiamenti quanto prima. – Euronews