Winnie Mandela ha compiuto 80 anni. l’ex moglie di Nelson Mandela è considerata una sorta di «madre della patria» dai suoi connazionali ed è tuttora una figura assai rispettata in Sudafrica. Tutti i leader politici, anche quelli che non hanno mai condiviso le sue posizioni, le hanno fatto gli auguri. Così come centinaia di militanti e attivisti dell’African National Congress.
Seconda moglie di Mandela (dal quale si separò nel 1992 e divorziò nel 1996), Winnie non è mai vissuta nell’ombra di Madiba. Ha sempre avuto sue posizioni particolari e più radicali del marito. Soprattutto in merito al rapporto con la minoranza bianca e il regime di apartheid. I suoi discorsi sono sempre stati incendiari. A volte fin troppo. Come quando a Munsieville il 13 aprile 1986 giustificò la pratica del necklacing (bruciare vive le persone con copertoni e benzina) affermando che «con le nostre scatole di fiammiferi e le nostre collane libereremo questo Paese». Il rapporto finale della Commissione per la verità e la riconciliazione, pubblicato nel 1998, afferma che: «La signora Winnie Madikizela Mandela è politicamente e moralmente responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani». A ciò si aggiunge il suo coinvolgimento in alcuni casi di cronaca nera che la sfiorarono e le portarono una condanna a sei anni di carcere (poi ridotta a una multa).
Nonostante questo, la sua autorevolezza è riconosciuta. E il suo parere è tenuto in grande considerazione. L’ex moglie di Nelson Mandela non ha esitato a criticare apertamente il governo e l’Anc e, in particolare, ha invitato i leader dell’Anc a fare un ritiro di un mese per pensare alle loro azioni. «Un’introspezione diventa necessaria – ha detto -, perché non è più possibile far finta che non abbiamo problemi nel nostro Paese. Molte cose vanno male». Winnie ha puntato il dito contro le «istituzioni corrotte» e ha invocato «una nuova generazione di leader». Osservazioni che sembrano non aver toccato Jacob Zuma che ieri, 26 settembre, ha augurato sussiegosamente «buon compleanno» a nome di tutta la nazione.