Venerdì 13 gennaio il governo della Costa d’Avorio ha trovato un accordo con i soldati che da giorni stavano protestando per ottenere stipendi più alti e per farsi pagare una specie di “bonus” per i loro servizi durante la guerra civile del 2011. L’accordo è stato raggiunto al termine di una giornata particolarmente tesa, con diverse sparatorie nelle caserme di tutto il paese. Un accordo iniziale era stato raggiunto una settimana fa, con il presidente Alassane Ouattara che era apparso un tv per annunciare di aver accettato le richieste dei soldati ammutinati e per chiedere loro di «tornare nelle caserme per permettere al governo di prendere le decisioni con calma», ma le trattative sono iniziate solamente diversi giorni dopo.
Durante la settimana la situazione nel paese era tornata relativamente tranquilla, ma venerdì 13 gennaio ci sono stati diversi momenti di tensione in varie zone del paese. Durante tutta la giornata i soldati ribelli hanno bloccato le strade di accesso alla città di Bouaké – una città di 300mila abitanti al centro del paese – e hanno sparato diversi colpi in aria. Ci sono state sparatorie anche nella caserma di Akouedo, la più grande della capitale Abidjan, oltre che nella città di Odienne e di Bondoukou. A condurre le trattative è stato il ministro della Difesa Alain Richard Donwahi, che è tornato a Bouaké per discutere con i soldati dopo che la scorsa settimana era stato tenuto in ostaggio per alcune ore.
Al Jazeera scrive che l’accordo prevede un bonus di 8.000 dollari – circa 7.500 euro – per ciascun soldato. Inizialmente i soldati avevano chiesto un innalzamento degli stipendi a 16.000 dollari, una cifra molto alta considerando che in Costa d’Avorio molti guadagnano a malapena 160 dollari al mese.
(14/01/2017 Fonte: Il Post)
Costa d’Avorio – Accordo firmato tra Governo e militari ribelli
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