L’Eritrea torna a prendere di mira giornalisti e operatori dello spettacolo. Secondo quanto riportato da Radio Erena, le forze dell’ordine avrebbero arrestato i cinque responsabili del canale YouTube chiamato Lye-Tv ((Love You Erena – Ti amo Eritrea). Lye-Tv è un canale televisivo online molto popolare nel Paese. È seguito soprattutto dai giovani perché trasmette programmi di musica e commedie romantiche. Il team della catena televisiva digitale distribuisce anche le proprie produzioni ad altre emittenti.
Secondo Radio Erena, i cinque sono stati prelevati dalle loro abitazioni e portati in una destinazione sconosciuta. L’operazione, secondo le testimonianze dei parenti degli arrestati, è stata condotta dalla temuta polizia politica del regime di Isayas Afeworki. Ciò è strano perché Lye-Tv non ha mai affrontato temi di carattere politico.
Le forze dell’ordine non hanno spiegato perché hanno condotto questa operazione. Secondo un collega dei cinque arrestati, la polizia aveva un mandato di arresto per possesso di valuta estera, la messa in onda di un film censurato e collaborazione con organizzazioni straniere. Scuse per chiudere una voce diversa da quella ufficiale?
Difficile dirlo. Questo però è l’ennesimo caso di repressione della libertà di espressione in Eritrea. Nel Paese, da anni ormai, non esistono più media liberi e indipendenti. Il potere politico mantiene un rigido controllo su giornali, radio e televisione. Un controllo così rigido che dal 2007, l’Eritrea detiene l’ultimo posto (180º) nella classifica della libertà di stampa redatta da Reporter senza frontiera. Segue anche la Corea del Nord, uno dei Paesi più liberticidi del mondo.
