E’ transitato da Kinshasa con la promessa di un aiuto economico di un valore di 30 milioni di dollari per l’organizzazione delle prossime elezioni il primo tour africano del capo della diplomazia statunitense John Kerry.
Nella capitale della Repubblica Democratica del Congo, ieri Kerry ha sottolineato che il sostegno di Washington sarà imprescindibile da un processo elettorale libero e trasparente, che rispetti la Costituzione. Un chiaro messaggio, secondo gli osservatori, rivolto indirettamente al presidente in carica Joseph Kabila, che starebbe ipotizzando una modifica della legge suprema per potersi ricandidare nel 2016 in vista di un terzo mandato consecutivo.
Erede della carica del padre ucciso nel 2001, l’oggi 43enne Joseph Kabila è stato eletto nel 2006 e rieletto nel 2011 a termine di un processo fortemente contestato dall’opposizione e dalla società civile.
Ad Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia dov’è iniziata la visita africana di Kerry, il Segretario di Stato ha introdotto anche l’aspetto economico del suo viaggio, garantendo maggiori investimenti US nel continente in crescita. Kerry ha ricordato che l’Africa ospita otto delle dieci economie mondiali con più rapida crescita e che entro il 2040 ci sarà una forza lavoro più ampia di quella di India o Cina.
Sul piano diplomatico, si è soffermato sulla crisi in Sud-Sudan tentando un’opera di mediazione tra il presidente Salva Kiir e il suo ex vicepresidente Riek Machar, protagonisti di un conflitto scoppiato a metà dicembre.
Il viaggio di Kerry prosegue a Luanda, capitale dell’Angola, dov’è giunto ieri sera. Ai margini di un incontro privato con il presidente José Eduardo Dos Santos, si parlerà di cooperazione economica bilaterale e di cooperazione nell’ambito dei processi di pace nella regione dei Grandi Laghi.* Celine Camoin – Atlasweb