Venerdì 7 aprile, circa 60mila persone hanno partecipato a proteste per chiedere le dimissioni del Presidente Jacob Zuma. Una persona è stata arrestata a Pietermaritzburg e due persone sono state ricoverate in ospedale a Johannesburg dopo alcuni scontri.
Parlando ad una conferenza a Pretoria, il ministro della Difesa, Nosiviwe Mapisa-Nqakula, ha detto: «A Pretoria sono scese in piazza 15mila persone, a Johannesburg diecimila, a Pietermaritzburg 500, a Durban 7.800, a Città del Capo diecimila, a Mbombela 500 persone, a Bloemfontein duemila, a Northern Cape 500».
Secondo il ministro delle Comunicazioni, Ayanda Dlodlo, e il ministro per la Sicurezza di Stato, David Mahlobo. Dlodlo, le marce che invitano il Presidente Jacob Zuma a dimettersi sono la prova che la democrazia è radicata e che i sudafricani continuano ad esercitare i loro diritti costituzionali.
«Oggi (venerdì) – hanno detto i ministri – le azioni hanno dimostrato una democrazia che garantisce libertà di associazione, di parola e di movimento. La Costituzione garantisce la libertà di espressione per tutti i cittadini. Garantisce il diritto alla dignità per tutti i sudafricani tra cui il Presidente Jacob Zuma. I sudafricani avranno un’altra occasione per lasciare il segno le elezioni del 2019 che saranno libere ed eque. Allora i cittadini potranno far sentire la loro voce».
(08/04/2017 Fonte: Sabc)