A qualche ora di distanza, a freddo, smorzata l’emozione è possibile fare qualche ragionamento sul grave ferimento della scrittrice Kuki Gallmann in Kenya. Quello di cui è stata vittima è stato probabilmente un agguato dettato dalla paura, o forse dal risentimento, o forse, più facile ancora, dalla rabbia.
Come sempre per comprendere bisogna contestualizzare. L’esclusiva riserva, con tanto di lussuosi lodge, della Gallmann è situato sullo splendido altopiano centrale del Kenya, nella contea di Laikipia, uno dei luoghi più belli del mondo, una sorta di paradiso terrestre lontano dalle aspre vicende politiche che hanno avvelenato il paese, lontano dalla violenza che si respira nella capitale Nairobi e che rende sempre più invivibile questa città, lontano dalle minacce del terrorismo jihadista che ha reso la costa kenyana un luogo pericoloso e spopolato dai turisti. I circa 400 chilometri quadrati di riserva della Gallmann sono stati visitati da turisti eccelenti, reali di qualche dinastia, personaggi della moda, ricchi ereditieri protetti da guardie armate e da un sistema di sicurezza garantito dalle migliori agenzie.
La sicurezza di queste agenzie, però, non possono proteggere questo luogo dalla siccità e dalla carestia che colpisce tutta la regione. E soprattutto colpisce le popolazioni di agricoltori e pastori per i quali una terra fertile è tutto, significa la sopravvivenza delle proprie mandrie. La vita.
A sparare a Kuki Gallmann probabilmente è stato un gruppo di appartenenti ad una tribù locale alle prese con la grave carenza di terre e di pascoli che non ne ha voluto sapere di rispettare i confini della sua tenuta. E di altre (anche queste appartenenti a ricchi bianchi) che punteggiano questo altopiano. Il ferimento della scrittrice non è il primo episodio. Due mesi fa è stato ucciso un altro proprietario bianco. Nelle riserve della zona sono rimasti vittime molti capi di bestiame e nella proprietà della Gallmann c’era già stato un attacco con relativo incendio di alcune proprietà.
Quando i paradisi terrestri sono circondati da violenze, da terrorismo, da carenze croniche rischiano di essere inglobati e trasformati. Il ferimento della scrittrice è il risultato di questo mix micidale.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)