Un ragazzo è morto ieri negli scontri tra manifestanti e polizia a al Hoceima, principale città del Rif (Marocco). È la prima volta che si registra una vittima negli scontri che, nel silenzio dei media internazionali, continuano a opporre la popolazione locale alle autorità centrali.
Secondo quanto riporta il sito www.jeuneafrique.com, Imad Atabi è entrato in coma dopo essere stato ferito alla testa il 20 luglio. La natura del suo infortunio non è stata formalmente specificata, ma i membri della Hirak, il movimento di protesta, sostengono che sia stato colpito da un lacrimogeno sparato dalla polizia. Il giovane è stato subito trasferito all’ospedale militare di Rabat, dove le sue condizioni sono rimaste a lungo stabili. Ieri è morto. Secondo le dichiarazioni del procuratore di al Hoceima, le indagini sono ancora in corso per «chiarire le circostanze di questo incidente, determinare la responsabilità e prendere le misure necessarie».
La rivolta del Rif è scoppiata nell’autunno scorso. La causa scatenante è stata la morte di un giovane pescatore, triturato da un camion della spazzatura nel quale si era lanciato per recuperare un pesce che gli era stato sequestrato dalla polizia. La sua morte è stato il detonatore del malcontento della regione. Abitata dai berberi, il Rif è sempre stata una regione ribelle. Proprio per punire questa insofferenza verso la monarchia, re Hassan II e poi, anche se in misura minore, Mohammed VI hanno tagliato fuori l’area dal grande flusso degli investimenti pubblici e privati. La popolazione è stata così costretta a vivere di pesca e della coltivazione illegale di hashish.
Dall’autunno scorso, le manifestazioni non sono mai cessate. E sono culminate con una grande dimostrazione che si è tenuta il 20 luglio nonostante il divieto delle autorità. La polizia e i manifestanti si sono scontrati duramente. Gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni ferendo molte persone. L’Associazione marocchina dei diritti dell’uomo ha accusato il ministero dell’Interno di essere «responsabile della morte di Imad Atabi».
Rabat ha reagito cercando di abbassare la tensione. A fine luglio ha ritirato gran parte degli agenti dai centri principali del Rif e il re ha ordinato il rilascio dalle carceri di decine di membri del movimento.
Basterà a fare cessare le manifestazioni?