Dancalia, terra di sale e fuoco è il titolo della mostra del fotografo Andrea Frazzetta che verrà inaugurata domani, giovedì 19 ottobre, alle 19 presso Officine Fotografiche (Via Friuli 60, Milano). Visitabile a ingresso gratuito fino al 17 novembre (lunedì-venerdì, ore 14 – 20), l’esposizione rappresenta l’occasione per compiere uno straordinario viaggio in un luogo surreale…
Dancalia: infinite distese di sale, laghi dai colori psichedelici e vulcani attivi. Questa terra in continua evoluzione è allo stesso tempo paradiso e inferno. È un luogo ancestrale, dove è ancora possibile osservare i fenomeni che hanno dato origine al mondo. Situata nella parte settentrionale del triangolo di Afar, zona che deve il nome alle popolazioni nomadi che vi abitano, la vasta depressione della Dancalia è l’anello di congiunzione di tre placche tettoniche in costante espansione tra Etiopia, Eritrea e Gibuti. Un territorio fatto di fuoco, sale e lava nei pressi della rift Valley – la lunga faglia che taglia in due il continente – è un oceano fantasma.
Quando 20mila anni fa le sue acque si sono ritirate e il mare è evaporato si sono create le particolari condizioni che han generato la Dancalia, una distesa di rocce evaporitiche che dà origine alla grande piana del sale, un deserto circa 600 chilometri. Si tratta di uno dei luoghi più vulnerabili al mondo: il fuoco è proprio sotto i nostri piedi, a cinque chilometri, e la crosta terrestre viene sottoposta a sollecitazioni di ogni tipo. È una parte del pianeta dove puoi percepire il cuore pulsante della Terra.
Le capanne Afar costruite con fango e ramoscelli appaiono sulla vasta pianura come un miraggio. Questo popolo nomade dedito principalmente all’estrazione di minerali, vive su una delle terre più inospitali del pianeta. Il luogo abitato più caldo che ci sia, con pochissima vegetazione e temperature che possono raggiungere i 48 gradi. Gli Afar sembrano emersi dal nulla. Hanno mantenuto una forte identità senza avere testimonianze del loro passato. La loro economia era e resta precaria. Sono nomadi che devono affrontare l’ostilità del clima e del territorio. Si sono adattati a sopravvivere in una terra dura e impossibile e nel tempo si sono guadagnati la fama di un popolo di guerrieri.
Originariamente prodotto su commissione per The New York Times Magazine, Danakil è stato il servizio di copertina del Voyages Issue 2016. Nel 2017 è diventato un documentario in realtà virtuale, diretto da Andrea Frazzetta e prodotto da New York Times, ora disponibile sulla app NYTVR.
Andrea Frazzetta (1977, Lecce, Italia) è cresciuto a Milano, dove ha studiato arte e architettura. Una settimana dopo la laurea segue una piccola ONG nella foresta amazzonica e realizza il suo primo servizio fotografico. Da allora si dedica completamente alla fotografia e la usa come mezzo esplorativo e narrativo. Inizia a viaggiare e produrre diversi reportage in Africa, Sud america e nell’area del Mediterraneo. Realizza progetti personali e su commissione in più di 50 Paesi. Il suo lavoro è pubblicato da testate come Newsweek, New York Magazine, The Times, Bloomberg Businessweek, The Guardian, Der Spiegel, GEO, L’Espresso, D Repubblica, National Geographic, Vanity Fair. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali e il suo lavoro ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il Canon Prize per Giovani fotografi, il Yann Geffroy Award, il PDN photo annual, l’American Photography Prize, e il PX3 – Prix De La Photographie Paris. E’ contributor di The New York Times Magazine e National Geographic Travel, ed è rappresentato da Institute for Artist Management.
milano.officinefotografiche.org