Il Togo è seduto su una montagna di dinamite che può esplodere da un momento all’altro. Dalla fine di agosto l’opposizione è scesa in strada per chiedere le dimissioni dell’attuale presidente Faure Gnassingbé e riforme costituzionali. La reazione governativa è stata però molto dura e le manifestazioni sono state represse con la violenza. Ciò sta facendo salire la tensione.
La scorsa settimana gli scontri sono scoppiati mercoledì, quando è stato arrestato l’imam Alpha Alhassane, legato a un capo dell’opposizione, Tikpi Atchadam. L’arresto del religioso ha portato a diffusi scontri. Alcuni edifici pubblici sono stati dati alle fiamme. I rapporti indicano che incidenti si sono registrati, oltre che a Lomé, la capitale, anche a Tchamba, Bafilo, Kpalimé, Agoényne. Il bilancio delle vittime non ufficiale parla di almeno tre morti.
Nonostante queste tensioni, la coalizione di opposizione ha organizzato, sempre la scorsa settimana, due giorni di proteste. Il governo ha ufficialmente vietato le manifestazioni per ragioni di sicurezza pubblica, ma gli oppositori hanno sfidato l’ordine. La polizia armata è stata schierata nei punti di partenza delle proteste, ma non è riuscita a impedire che la gente si organizzasse. Sono scoppiati incidenti con il lancio di gas lacrimogeni da parte degli agenti. Gli attivisti dicono che numerose persone sono state colpite da proiettili – tra le quali un ragazzo di 11 anni.
L’opposizione chiede un cambio di rotta nella politica nazionale. Il Paese, incuneato tra il Ghana e il Benin, è stato governato per 38 anni da Gnassingbé Eyadéma. Alla sua morte, avvenuta nel 2005, grazie a una modifica costituzionale è salito al potere suo figlio Faure. Da allora, Faure è rimasto in sella e in prospettiva potrebbe governare ancora a lungo. Avendo vinto le elezioni nel 2015, infatti, può rimanere in carica fino al 2020 e potrebbe ricandidarsi anche nel 2020 perché l’attuale testo costituzionale non stabilisce limiti al numero dei mandati.
La coalizione di opposizione chiede il ripristino del limite di due limiti mandati (previsto originariamente dalla legge costituzionale) e di un nuovo sistema di voto. Inoltre chiede la riforma della Corte costituzionale. Ce la farà a portare a termine la riforma?