di Enrico Casale e Raffaele Masto
Il discorso sullo stato della Nazione che il presidente Jacob Zuma avrebbe dovuto pronunciare giovedì sarà posticipato. L’annuncio del presidente del Parlamento è avvenuto mentre aumentano le pressioni su Zuma affinché si dimetta, sulla scia degli scandali per la corruzione che stanno minando la popolarità del partito al potere, l’African National Congress (Anc). Dimissioni che potrebbero arrivare già domani in seno al Comitato esecutivo nazionale (Nec), il massimo organo decisionale dell’Anc. Il Comitato esecutivo nazionale potrà infatti prendere la decisione di revocare l’incarico del capo dello Stato, che non è eletto a suffragio universale diretto, bensì dai deputati. L’organo discuterà della «transizione» tra il governo di Zuma e quello del suo successore Cyril Ramaphosa, eletto al vertice del partito a dicembre.
Ampie porzioni del partito sono ormai ostili a Zuma. Molte sono state le proteste sia in Parlamento sia fuori. La stessa fondazione Nelson Mandela, depositaria dell’eredità ideale di Madiba, ha accusato il presidente Jacob Zuma di abusare della fiducia dei sudafricani e ha chiesto al capo dello Stato di dimettersi, perché «inadatto a governare». «È da 14 mesi che chiediamo le dimissioni di Zuma. Abbiamo raggiunto un punto i cui i sudafricani non possono più aspettare», si legge in un comunicato pubblicato oggi dalla fondazione. «Audizioni, indagini, inchieste e altre forme di rivelazioni stanno fornendo prove schiaccianti del saccheggio sistematico condotto dalla rete legata a Zuma, che ha tradito il paese sognato da Nelson Mandela – prosegue il comunicato -. Zuma ha abusato della fiducia dei sudafricani. Deve andarsene quanto prima».
La situazione è precipitata dopo che la scorsa settimana le autorità giudiziarie del Sudafrica hanno fatto sapere che annunceranno se procedere o meno con 18 accuse a carico del presidente entro la fine di febbraio. Il riferimento è alle quasi 800 incriminazioni per corruzione legate a un affare in materia di difesa risalente al 1999. Le accuse erano cadute nel 2009, ma lo scorso ottobre la Corte Suprema ha definito «irrazionale» la decisione, ristabilendo i capi di accusa. Oltre a questo caso specifico, su Zuma pesano diverse altre accuse di corruzione, che hanno inciso negativamente sulla sua immagine.
Domani si aprirà una nuova stagione politica per il Sudafrica?