L’Africa è ancora il continente più corrotto. Secondo la classifica mondiale sulla corruzione percepita stilata da Transparency International, nel 2017 i Paesi più corrotti al mondo sono stati Sud Sudan e Somalia. Il primo Paese africano ad apparire in classifica è il Botswana (al 34° posto su 180) seguito da Seychelles (36°), Capo Verde e Ruanda (rispettivamente 47° e 48°), prima di Namibia (53°) e Senegal (66°).
«Questo risultato negativo – spiegano i responsabili della Ong – non è una sorpresa. Già negli anni precedenti, l’Africa era risultata in fondo alla classifica. Esiste un legame tra i livelli di corruzione, la difesa delle libertà dei giornalisti e l’impegno della società civile».
I Paesi che hanno ottenuto i risultati migliori sono quelli che, secondo Transparency International, hanno una «leadership politica costantemente impegnata nella lotta alla corruzione». Tra questi, Ruanda e Capo Verde dove sono in atto severi codici di condotta che hanno ridotto il fenomeno. Spesso questa leadership impone anche un rigido controllo nell’attuazione delle leggi. La Costa d’Avorio, per esempio, ha mostrato miglioramenti nella lotta alla corruzione proprio perché ha approvato una legge sulla punizione di politici e amministratori coinvolti, ha istituito un’autorità nazionale anticorruzione e ha rispettato le direttive internazionali. Anche il Senegal ha fatto numerosi progressi con l’arrivo di Macky Sall. Un miglioramento dovuto alla creazione di un ministero della Buona governance e di un Ufficio per la lotta nazionale contro la frode e la corruzione Ufficio.
In fondo alla classifica ci sono Sud Sudan e Somalia, Paesi senza governance e travolti da lunghe guerre civili. Anche Liberia e Rd Congo, nazioni in cui il potere centrale non è riuscito a contenere i cattivi comportamenti di politici e burocrati, hanno ottenuto punteggi molto bassi.
Secondo Transparency International, guerre e conflitti rimangono i principali ostacoli a una favorevole evoluzione. Transparency International ha chiesto all’Unione africana «un impegno visibile per la lotta contro la corruzione» e soprattutto a «pensare di investire in Paesi che storicamente lottano contro la corruzione. In particolare la Somalia e il Sud Sudan».