Kenya – Niente più «esami» per i gay

di Enrico Casale
un attivista gay in africa

Un piccolo passo avanti verso il rispetto degli omosessuali è stato fatto in Kenya. Un tribunale ha stabilito che l’esame anale forzato di uomini sospettati di essere gay è illegale e quindi non dev’essere in alcun modo praticato. Il giudice ha così dato ragione ai gruppi per i diritti della comunità Lgb che sostenevano che questi tipi di i test erano una forma di tortura.
Gli atti omosessuali sono illegali in Kenya, come nella maggior parte dei Paesi africani. Il sesso gay è punibile fino a 14 anni di carcere. Fino alla sentenza odierna, il Kenya era uno degli otto paesi in tutto il mondo in cui uomini sospettati di essere gay venivano sottoposti a test anali forzati. Gli altri – secondo Human Rights Watch – sono Camerun, Egitto, Libano, Tunisia, Turkmenistan, Uganda e Zambia. La decisione della Corte d’appello annulla una precedente decisione del 2016 sulla legalità di tali esami e sulla violazione della privacy di una persona.
A margine della sentenza, un avvocato della Commissione nazionale per i diritti umani di gay e lesbo ha dichiarato: «L’umiliazione e il dolore causati da questi inutili esami anali seguiranno i nostri clienti per il resto della loro vita». Gli attivisti gay sperano che la sentenza possa essere l’anticamera della depenalizzazione del sesso gay.

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