di Marco Trovato e Paolo Costantini
– Avrete senz’altro notato che abbiamo cambiato look: nuova grafica, nuova testata, nuovi collaboratori, nuove rubriche, nuovo sito internet. Molte altre novità ve le sveleremo nei prossimi numeri.
È inevitabile rinnovarsi per una rivista che si occupa di un continente in pieno movimento e in perenne trasformazione. Cambiamo per cercare di offrirvi un’informazione sempre più ricca e più interessante. Ma restiamo fedeli agli ideali che da sempre ispirano il nostro lavoro. Attorno a questi ideali collaborano da molti anni giornalisti e missionari, laici e religiosi: perché riteniamo più importante ci. che ci unisce piuttosto che ciò che ci divide; perché non ci fa paura il confronto; perché vogliamo arricchirci delle nostre reciproche differenze.
I nostri lettori crescono: una straordinaria anomalia considerando i tempi bui che vive la stampa. Nel nostro piccolo, andiamo controcorrente. Evidentemente c’è un pubblico, incredibilmente variegato e dinamico, che sente il bisogno di un’informazione “diversa” sull’Africa.
Ci proviamo, alla nostra maniera. Non amiamo l’esotismo e neppure il pietismo con cui si è soliti parlare di questo continente. Diffidiamo dei filantropi che giurano di avere a cuore solo il bene degli africani. Diffidiamo anche degli “esperti” che con le loro analisi tranciano giudizi inappellabili e danno lezioni di morale. Nelle nostre pagine raccontiamo frammenti di vita, spezzoni di realtà, alcune delle persone che abbiamo avuto la fortuna di conoscere. Ci piace scoprire storie ignorate dai grandi media; frantumare cliché e luoghi comuni; rivelare notizie positive, senza dimenticare le grandi tragedie; svelare il volto meno conosciuto del continente vero. Abbiamo novantatré anni di storia, ma non smettiamo di meravigliarci dei prodigi dell’Africa.
Continueremo a raccontarveli.