I miliziani islamici di al-Shabab hanno rivendicato l’attacco sferrato al Palazzo presidenziale somalo a Mogadiscio spiegando che uomini armati sono ancora all’interno dell’edificio. Un portavoce del gruppo islamico legato ad al-Qaeda ha spiegato che all’interno del Palazzo è in corso uno scontro a fuoco.
In base a una prima ricostruzione fornita dalla Bbc citando testimoni, un’autobomba è esplosa all’ingresso dell’edificio permettendo a uomini armati di entrare nel Palazzo evitando la sicurezza. Il presidente Hassan Sheikh Mohamud non era al suo interno al momento dell’attacco in quanto invitato nella residenza dell’inviato speciale delle Nazioni Unite in Somalia, vicino all’aeroporto. Un cospicuo contingente della polizia somala aveva accompagnato il presidente in missione e per questo il Palazzo presidenziale era sotto il controllo dei soldati dell’Unione Africana. Non è chiaro se il primo ministro e il presidente del Parlamento si trovassero all’interno del Palazzo al momento dell’attacco.
Sabato i miiziani di al-Shabab legati ad al-Qaeda hanno attaccato il Parlamento somalo di Mogadiscio, a un centinaio di metri dal Palazzo presidenziale, causando la morte di cinque persone tra civili e agenti della sicurezza. Gli al-Shabab avevano promesso di aumentare gli attacchi contro le istituzioni durante il mese sacro all’Islam di Ramadan. – Adnkronos