Il giornalista angolano Rafael Marques ha vinto il World Press Freedom Hero dall’International Press Institute. La motivazione: aver sfidato decenni di vessazioni del governo di Luanda che ostacolava la sua attività di indagine sulla corruzione. In passato, Marques è stato adirittura incarcerato per aver raccontato il saccheggio delle risorse naturali dell’Angola.
Il premio World Press Freedom Hero premia i giornalisti che hanno dato un contributo significativo alla promozione della libertà di stampa a fronte di un grande rischio personale.
«Sono onorato – ha detto Marques -perché questo premio arriva in un momento in cui sono sotto processo per aver scritto della corruzione ad alto livello. Paradossalmente sono in giudizio proprio mentre il presidente Lourenço sostiene di combattere il malaffare a tutti i livelli».
Il premio sarà consegnato a Marques il 22 giugno ad Abuja, in Nigeria, al Congresso mondiale e all’Assemblea generale annuale dell’Ipi.
Marques ha iniziato la sua carriera giornalistica per il giornale di proprietà statale «Jornal de Angola» nel 1992, ma è stato presto licenziato dopo che si era rifiutato di scrivere un rapporto favorevole sul governo. Nel 2008, dopo anni di collaborazione con giornali indipendenti in Angola e dopo aver scritto numerosi reportage sulle violazioni dei diritti umani, Marques ha fondato il sito web «Maka Angola», che fornisce una copertura investigativa della corruzione che coinvolge i principali leader politici, economici e militari angolani.
I suoi reportage hanno spesso chiamato in causa l’ex presidente José Eduardo dos Santos e i suoi collaboratori. Marques li ha spesso accusati di corruzione, incompetenza e sabotaggio dell’economia nazionale. Ciò, ovviamente, ha attirato sul giornalista le ire dei potenti che gli hano scatenato contro inchieste giudiziarie e perquisizioni della polizia.
Nel 1999 è stato arrestato e accusato di diffamazione dopo aver descritto il presidente dos Santos era un dittatore. Ha trascorso 43 giorni in detenzione preventiva prima di essere condannato a sei mesi di detenzione. La Corte suprema dell’Angola ha successivamente sospeso la condanna.
«Nonostante la sistematica repressione dei media indipendenti – ha detto la direttrice esecutiva dell’Ipi, Barbara Trionfi -, Rafael Marques è riuscito, con grande rischio personale, a parlare coraggiosamente e con insistenza dell’abuso di potere ai massimi livelli».