Attivisti keniani hanno lanciato una campagna contro l’estrazione del carbone e la costruzione della prima centrale elettrica a carbone del Paese. Con una capacità di 1.050 megawatt e un costo di due miliardi di dollari, la futura centrale elettrica di Lamu, ai margini dell’Oceano Indiano, è molto controversa.
In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, un centinaio di cittadini, attivisti e difensori dei diritti umani hanno manifestato ieri contro il progetto nel centro di Nairobi. «Il carbone è veleno», era scritto sui cartelli. Vestiti di nero e indossando maschere di scheletro, gli attivisti hanno urlato il loro «no» all’energia fossile. «Stiamo inviando questo messaggio al Presidente della Repubblica del Kenya – spiegano -, al Governo e a tutti i partner internazionali coinvolti nel progetto. Il fumo generato da questa centrale è pericoloso per la salute delle comunità locali, le acque reflue scaricate in mare minacceranno la vita marina. La città di Lamu è un patrimonio mondiale dell’Unesco. Non possiamo lasciare che questo progetto distrugga Lamu».