Etiopia – Il premier: «Le torture? Il nostro terrorismo»

di Enrico Casale
Abiy Ahmed

Il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha accusato le forze dell’ordine del suo Paese di compiere atti di terrorismo imprigionando e torturando ingiustamente le persone. Abiy, che ha prestato giuramento due mesi fa, è intervenuto in parlamento sul delicato tema del rilascio dei prigionieri politici incarcerati nei mesi scorsi.

il suo discorso è stato particolarmente duro. «Il terrorismo – ha detto – include l’uso della forza in modo incostituzionale per rimanere al potere». Ha anche aggiunto che in tutto il Paese ci sono stati casi di persone torturate e trattenute in stanze buie durante la detenzione.

«La Costituzione – ha chiesto – prevede che chiunque sia stato condannato da un tribunale può essere torturato, messo in una stanza buia? Non è così, torturare, mettere le persone in stanze buie, è un atto di terrorismo. Il nostro terrorismo». All’inizio di questo mese, Abiy ha rimosso i vertici dei servizi segreti civili e militari del Paese.

Nei giorni scorsi, Abiy ha difeso la decisione del suo governo di porre fine alle dispute di confine con l’Eritrea, dicendo al parlamento che su questo fronte era in ritardo. Nell’ultima settimana ci sono però state diverse proteste nel nord dell’Etiopia con i manifestanti che chiedevano al governo di non cedere il territorio. Il governo dell’Eritrea non ha ancora risposto all’offerta dell’Etiopia di fare la pace.

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