Un aereo usato dall’organizzazione non governativa tedesca Sea-Watch per effettuare missioni di ricognizione nel Mediterraneo e individuare barconi in difficoltà è stato bloccato dalle autorità maltesi. “L’offensiva politica contro il salvataggio in mare prosegue: ora anche l’aereo civile Moonbird è stato bloccato e non può più operare”, ha denunciato l’ong in un comunicato.
Il Moonbird era operato in collaborazione con l’ong svizzera Pilots Initiative e con la Chiesa evangelica tedesca e aveva contribuito al salvataggio di 20mila persone, incluse “più di mille che sarebbero affogate” se la nave con cui erano partiti non fosse stata individuata dal personale a bordo dell’aereo.
Lunedì scorso la nave Sea-Watch 3 è stata sequestrata a Malta “senza che le autorità abbiano fornito alcuna motivazione legale”, nel quadro di “una campagna politica per fermare i salvataggi civili in mare”, denuncia inoltre l’ong.
La notizia conferma qual’è il tacito obiettivo della “campagna contro i trafficanti di esseri umani” lanciata dal governo italiano e appoggiata sostanzialmente dall’Europa: salvare meno naufraghi possibile per diminuire il flusso migratorio.
L’aereo di Sea-Watch avrebbe potuto continuare ad individuare migranti in mare e segnalarli ai soli che sono oggi autorizzati a soccorrerli, cioè le guardie costiere dei vari paesi. Ma evidentemente anche questa attività è un reato per chi considera “trafficante” chiunque salvi – o aiuti a salvare – i naufraghi nel Mediterraneo.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)