Ismail Omar Guelleh, il presidente di Gibuti, ha inaugurato la Zona di libero scambio internazionale. Intervenendo alla cerimonia, il presidente Guelleh ha elogiato il progetto definendolo il «faro» di un numero significativo di progetti infrastrutturali messi in piedi negli ultimi anni volti a rafforzare il ruolo di Gibuti nel commercio internazionale.
La Zona, finanziata dalla Cina, è destinata a diventare la più grande zona di libero scambio del continente africano e ha già attirato l’attenzione dei vari Paesi lungo la nuova Via della seta. La prima fase del progetto comprende un’area di 240 ettari. Una volta ultimata, la Zona comprenderà un’area di 2,4 chilometri quadrati con un parco logistico, un centro per l’elaborazione dei prodotti da esportare e un centro servizi.
Secondo le previsioni, il parco gestirà scambi per 7 miliardi di dollari entro due anni e che entro il 2025 la zona creerà 50 mila posti di lavoro aumentati a 100 mila entro il 2045, pari ad un sesto della forza lavoro del paese. Per la sua costruzione, iniziata nel gennaio del 2017, sono stati investiti 340 milioni di dollari e ad oggi oltre 20 aziende di Gibuti e cinesi hanno firmato lettere di intenti per aprire un ufficio nel parco ed altre 30 società sono in fase di negoziazione.