Sette militanti sono stati uccisi e cinque arrestati nella penisola del Sinai, dove l’esercito egiziano sta tentando di arginare l’aumento dell’insorgenza islamica. Lo fanno sapere le forze armate del Cairo, in una dichiarazione del generale Mohammed Samir sulla pagina ufficiale di Facebook. Tre militanti sono stati uccisi in uno scontro a fuoco, mentre gli altri quattro sono morti nell’attacco a una casa a Rafah. Altri cinque sono stati arrestati e cinque feriti, ma non è chiaro se si tratti delle stesse persone. Gli attacchi degli insorti islamisti si sono moltiplicati in Sinai e in Egitto dal luglio dello scorso anno, quando fu deposto il presidente Mohammed Morsi e fu data il via alla repressione del suo gruppo, i Fratelli musulmani. A rivendicare la gran parte delle azioni violente in Sinai e contro le autorità nel Paese è stato Ansar Beit al-Maqdis, gruppo ispirato ad al-Qaeda. – La Presse