Se ne parla poco, ma la situazione in Libia resta più che difficile. A Tripoli scarseggia il carburante, in diverse zone del paese si combatte: milizia contro milizia, forza contro forza. Le forze Warshefana ieri hanno preso il controllo del Campo 27, la base militare più importante tra Zawia e la regione Warshefana. Un’operazione lampo sullo sfondo del più ampio confronto tra le milizie di Misurata e quelle di Zintan.libiamilizie
I combattimenti stanno di fatto segnando la progressive perdita di controllo del territorio da parte delle forze governative e del governo centrale. Il segnale evidente è dato dalla fuga degli stranieri, occidentali e non, che in queste ore si stanno imbarcando su aerei messi a disposizione da alcuni paesi occidentali.
Di fronte a questa situazione l’elezione, ieri, di Ageela Issa a nuovo presidente della Camera dei Rappresentati, passa sicuramente in secondo piano. Come in secondo piano passano vicende politiche di un governo che non sembra in grado di riprendere da solo il controllo della situazione.
La Libia del post-Gheddafi, perso per strada l’entusiasmo seguito alla caduta del colonnello, sembra di fatto essere stata abbandonata al suo destino da quelle stesse potenze che avevano favorito il passaggio di poteri a spese della famiglia Gheddafi. Tra le poche ambasciate che restano aperte c’è quella italiana: Roma sta di fatto coordinando operazioni di soccorso a cittadini italiani e stranieri e sul piano politico sta sottolineando come una Libia in questo stato favorisca movimenti di immigrati irregolari caduti nella rete di trafficanti di esseri umani e reti criminali pronti ad approfittare del vuoto di potere a Tripoli. – Atlasweb