1/2 – L’epidemia di ebola in Africa occidentale ha contagiato gia’ 1.711 persone, delle quali 932 sono morte. Questo l’ultimo conteggio effettuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’. Dal 2 al 4 agosto, nei quattro Paesi interessati dall’epidemia – Guinea Conakry, Liberia, Sierra Leona e Nigeria – ci sono stati 108 casi nuovi e 45 decessi.
Intanto il ministro della Salute italiano, Beatrice Lorenzin, ribadisce che “non c’e’ alcun rischio di contagio Ebola in Italia”. Durante il question time alla Camera, il ministro ha sottolineato che “l’Italia si e’ allertata da mesi, siamo stati tra i primi”, ha detto. “Abbiamo allertato aeroporti, compagnie aeree, personale navigante, porti che da mesi fanno controlli sui passeggeri. Sui rifugiati, dal 21 giugno iniziato a mare una serie di controlli, e predisposto sistemi per fare quarantena a bordo.
Ritengo di tranquillizzare la popolazione italiana e ringrazio gli operatori della marina e del servizio sanitario nazionale per il lavoro instancabile che stanno effettuando da mesi”. Dagli specialisti dell’Ebola del Regno Unito arriva un appello affinche’ il siero “miracoloso”, usato con i due americani rimpatriati lo scorso fine settimana, “venga dato a tutti nell’Africa occidentale”.
I due missionari ora in isolamento ad Atlanta, Kent Brantly e Nancy Writebol, sono infatti stati trattati con un ritrovato medico che avrebbe dato buoni risultati gia’ a poche ore dalla somministrazione. Ora i tre specialisti, Peter Piot, che scopri’ il temibile virus nel 1976, David Heymann, direttore del Chatham House Centre on Global Health Security, e Jeremy Trust del Wellcome Trust dicono che “ai governi africani dovrebbe essere consentito di prendere decisioni informate sull’usare o meno questi prodotti sperimentali”, riporta l’Independent. Per questo, ora, i tre scienziati chiedono all’Organizzazione mondiale della sanita’ di attivarsi per fornire all’Africa occidentale nuove medicine attualmente in fase di sperimentazione, anche considerando il propagarsi dell’epidemia, che ha finora causato piu’ di 900 vittime, con una mortalita’ che puo’ essere anche del 90% ma che in queste ultime settimane si e’ attestata attorno al 60%.
Anche da Liberia, Sierra Leone, Guinea e Nigeria, intanto, scrive ancora l’Independent, iniziano ad arrivare appelli alla liberalizzazione di queste sostanze.
L’Oms, l’Organizzazione Mondiale della sanita’, ha convocato una riunione d’emergenza sull’epidemia di ebola in Africa occidentale. Nella ‘due giorni’ di lavoro, che si svolge a porte chiuse e andra’ avanti oggi e domani, l’agenzia delle Nazioni Unite deve decidere se dichiararla un’emergenza internazionale.
Gli esperti decideranno che misure prendere in caso la considerino un’emergenza di interesse internazionale e informeranno la direttrice generale dell’istituzione, Margaret Chan, che a quel punto scegliera’ se dichiararla o meno.
La riunione si svolge in ‘conference call’ a cui partecipano alti funzionari dell’Oms, i rappresentanti dei Paesi colpiti ed esperti di tutto il mondo. E’ previsto comunque che la decisione sara’ resa pubblica venerdi’ mattina. Finora l’Oms ha emanato solo raccomandazioni a livello globale, come restrizioni di viaggio e commerciali. Ma l’entita’ dell’allarme e’ dato proprio dalla convocazione della riunione d’emergenza.
Quest’anno c’e’ stata una riunione analoga sulla polio e l’anno scorso sulla misteriosa Mers, la sindrome respiratoria in Medio Oriente. Ma prima di allora, una riunione analoga si era tenuta nel 2009 per l’epidemia di H1N1. (…) – AGI