Il principale schieramento d’opposizione zimbabwano, Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), ieri ha accusato le forze di sicurezza statali di aver rapito alcuni suoi sostenitori durante delle retate notturne al fine di intimidire il partito e di indurlo a smettere di sfidare e contestare il neo-eletto presidente Emmerson Mnangagwa. Quest’ultimo, assieme al partito da sempre al potere Zanu-Pf, ha vinto le elezioni che si sono svolte la scorsa settimana, le prime da quando l’ex-dittatore Robert Mugabe è stato spodestato da un golpe de facto militare lo scorso novembre.
Secondo quanto affermato da un portavoce dell’Mdc, Nkululeko Sibanda, alcuni militari a volto coperto avrebbero rapito diversi membri e sostenitori dell’Mdc in alcuni raid notturni avvenuti nel fine settimana. I militari avrebbero anche compiuto diverse aggressioni ai danni di supporters dell’Mdc nelle township. “I militari cercano di scoraggiare e prevenire qualsiasi tipo di resistenza” ha spiegato Sibanda. La portavoce della polizia zimbabwana Charity Charamba, ha detto di non sapere nulla di questi rapimenti.
La scorsa settimana ben sei persone sono state uccise durante la repressione violenta delle forze di polizia ed esercito ai danni dei supporter dell’Mdc, che erano scesi in strada nella capitale Harare per protestare dopo la proclamazione dei primi risultati elettorali. Mnangagwa ha promesso l’avvio di un’indagine indipendente sulla morte dei cittadini colpiti da proiettili sparati dai militari. Sabato si sono svolti i funerali delle vittime.
Nel frattempo ieri 27 membri dell’Mdc sono apparsi di fronte ai giudici per chiedere la cauzione dopo esser stati arrestati la scorsa settimana nella sede del partito accusati di aver fomentato le proteste post-elettorali.
L’opposizione zimbabwana e il suo leader Nelson Chamisa, hanno denunciato brogli nel voto del 30 luglio definito “fraudolento, illegale e illegittimo” e irregolarità nel conteggio dei risultati da parte delle Commissione elettorale. Chamisa ha rifiutato di accettare il risultato delle urne affermando che utilizzerà ogni mezzo legale e costituzionale per contestarlo. Secondo quanto dichiarato dai suoi avvocati, oggi verrà annunciato quando verrà presentata la causa presso la Corte Costituzionale.
Mnangagwa è stato proclamato vincitore con il 50,8 % dei voti rispetto al 44,3 % di quelli conseguiti da Chamisa. Nel voto legislativo lo Zanu-Pf ha ottenuto la maggioranza di due terzi in parlamento con 145 seggi contro i 63 dell’Mdc.