Sud Sudan – Kiir concede amnistia ai ribelli. Compreso Machar

di AFRICA

Il presidente sud sudanese Salva Kiir ha concesso un’amnistia a tutti coloro che sono stati coinvolti nella guerra civile nel paese scoppiata nel 2013, compreso il leader dei ribelli Splm-Io, Riek Machar. È quanto contenuto in un decreto presidenziale che è stato letto mercoledì sera dalla televisione di stato. Nell’ordine di amnistia il presidente sud sudanese ha ribadito il suo pieno impegno per l’accordo di pace firmato lo scorso 5 agosto e per la sua attuazione, pur ribadendo la necessità di vigilare per difendere il paese da qualsiasi attacco.

Domenica scorsa il presidente Kiir e la principale fazione armata dell’opposizione hanno firmato nella capitale sudanese Khartoum l’accordo di pace finale sulle questioni di governance e condivisione del potere in Sud Sudan. Alla firma dell’accordo hanno preso parte anche diversi capi di Stato africani, oltre ai rappresentanti dell’Unione africana e dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad).

L’organzzazione internazionale Human rights watch, ieri ha chiesto che vengano liberati anche i dissidenti politici ancora detenuti nel paese come Peter Biar Ajak, un’economista dell’International Growth Centre della London School of Economics, che è stato arrestato in luglio per le sue critiche nei confronti di entrambe le parti coinvolte nel conflitto.

Kiir e Machar sono già arrivati a un accordo di cessate il fuoco permanente e di ritiro delle truppe dalle zone urbane. Ora, dopo la firma di domenica, le parti belligeranti hanno tre mesi per formare un governo di transizione che resterà al potere per 36 mesi.

Potere e opposizione hanno concordato una spartizione di posizioni chiave. Il governo di transizione avrà 35 ministri: Kiir ne riceverà 20, Machar nove, gli altri partiti di opposizione condivideranno i restanti sei portafogli. Prenderà inoltre vita una nuova assemblea di 550 membri: 332 del partito di Kiir, 128 di Machar e 90 per gli altri.

Tutti gli accordi precedenti, l’ultimo dei quali firmato nell’estate del 2015, sono durati solo qualche mese prima dello scoppio di nuovi scontri militari.

La sanguinosa guerra civile sud sudanese affligge la più giovane nazione del mondo ormai da 5 anni e ha provocato migliaia di vittime e milioni di sfollati.

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